L’Azienda si estende per 150 ettari tra dolci colline di tufo e breccia, all’interno della zona Doc Roma: i vigneti si estendono per 52 ettari, 8 ettari sono coltivati a oliveto e 80 ettari sono dedicati ai seminativi. Coltiviamo le nostre uve biologicamente con attenzione e rispetto del nostro territorio, che aspiriamo ad esprimere nel migliore dei modi.
La cantina si trova all’interno del borgo medievale del Castello di Torre in Pietra, dove l’esistenza dei vigneti è documentata dal XVI secolo, quando il fondo apparteneva alla famiglia Peretti di Papa Sisto V. La cantina – ricavata scavando nella collina di tufo retrostante il Castello – era già usata nel 1500 per la produzione e conservazione di vino.
Ne 1926, la tenuta del Castello di Torre in Pietra venne rilevata dal Senatore Luigi Albertini che, a seguito della vendita del Corriere della Sera di cui era direttore e proprietario, acquistò i terreni e l’annesso Castello. Grazie a lui venne compiuta la bonifica dei terreni di circa 2.500 ettari, costituita la Torre in Pietra Latte (azienda all’avanguardia e prima ad importare in Italia le vacche pezzate nere dagli Stati Uniti), potenziata l’attività vitivinicola con l’ampliazione della cantina esistente e l’impiantazione di nuovi vigneti. La cantina come appare oggi è stata ristrutturata nel 1999.
Dall’inizio del 2000 siamo passati alla coltivazione biologica delle nostre uve e siamo ufficialmente certificati come azienda vinicola biologica. Crediamo nella coltivazione biologica come gesto di rispetto per il nostro territorio, per questo produciamo vino in maniera naturale e genuina, senza alterazioni organolettiche di nessun tipo. Coltiviamo le nostre uve senza l’utilizzo di organismi geneticamente modificati o additivi chimici (diserbanti, pesticidi o insetticidi) e ci impegniamo a limitare quanto possibile l’utilizzo di anidride solforosa. La cura e l’attenzione che diamo ad ogni singolo vigneto in termini di controllo e prevenzione, garantiscono la miglior qualità delle uve e la produzione di ottimi vini salutari.
Le colline di tufo e breccia, situate all’interno della zona Doc Roma ad un’altitudine di 50m s.l.m., godono di un clima temperato mediterraneo e godono dell’esposizione a Sud-Ovest, concorrendo a determinare un ambiente arioso, luminoso e altamente vocato alla produzione di vino. Due le unità geologiche che caratterizzano la natura del terreno: le formazioni sedimentarie, presenti nelle aree pianeggianti, e quelle vulcaniche, formate dal complesso del Vulcano laziale della fine del Pliocene. Le prime hanno generato un suolo costituito da un substrato di sedimenti alluvionali e marini, come sabbie, ghiaie e limi; mentre le manifestazioni vulcaniche hanno generato terreni formati da vari tipi di tufo, a cui si sono sovrapposti ceneri e lapilli depositati in strati di notevole spessore e cementati in misura diversa.
Filippo Antonelli, produttore di Sagrantino a Montefalco (Umbria), e Silvestro Majnoni, la cui famiglia produce Chianti nella Val d’Elsa, dirigono l’Azienda di proprietà della famiglia da 4 generazioni.
Arianna Colaiocco è l’enologo responsabile della produzione.
Ruggero Mazzilli è il tecnico consulente dei vigneti.
Le vigne si trovano sulle prime colline che si affacciano sul litorale romano.
Il sistema di allevamento praticato è a filari a cordone speronato basso per le uve rosse, e a Guyot per le uve bianche. Le varietà rosse allevate sono Sangiovese, Montepulciano, Cesanese, Syrah e Merlot, mentre le varietà bianche sono Vermentino, Fiano, Malvasia Puntinata, Chardonnay e Trebbiano.
I vigneti sono coltivati secondo i dettami dell’agricoltura biologica, pertanto non vengono utilizzati né concimi, né antiparassitari chimici.
La tecnica dell’inerbimento dell’interfilare ed il diradamento estivo dei grappoli eventualmente eccedenti, sono le uniche procedure applicate al fine di migliorare la qualità delle uve raccolte.
I terreni sono a giacitura leggermente collinare, di origine pleistocenica, ricchi di detriti marini, parte franco-sabbiosi (utilizzati per i vini bianchi) e parte franco-argillosi (utilizzati per i vini rossi).
L’altitudine media dei terreni leggermente collinari è di 50 metri s.l.m., l’esposizione prevalente dei vigneti è a sud e a ovest.
Il clima mite e ventilato, preservando i grappoli da muffe e malattie, assicura uve di ottima qualità.